La malnata di Beatrice Salvioni.

Ciao a tutti/e!

Oggi leggerete la mia opinione su La malnata, romanzo di Beatrice Salvioni acquistabile su Amazon cliccando QUA.

La trama:

Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

Ho ascoltato La malnata su Audible incuriosita dalla trama e dalle innumerevoli recensioni lette sul web. C’è chi ha paragonato la storia di Maddalena e Francesca a quella presente in L’amica geniale di Elena Ferrante, a me ha ricordato anche L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio e Acciaio di Silvia Avallone. Ma si tratta solo di sfumature comuni sul tema dell’amicizia e al contrario di quanto hanno affermato altri lettori nelle loro recensioni, io non ho rilevato ne La malnata una scarsa originalità, anzi.

Tutti questi romanzi raccontano la storia di adolescenti che, unite da un forte legame di amicizia che va oltre le differenze caratteriali, affrontano insieme le brutture del mondo.

Ognuno di questi romanzi presenta però un contesto diverso ed è diverso anche il mostro contro cui bisogna combattere, ma le due protagoniste riescono con i loro atti di coraggio ad affermare i loro valori e la loro indipendenza. Il lettore resta con il fiato sospeso fino alla fine, con la consapevolezza che nonostante tutto accadrà qualcosa di irreparabile e non ci sarà la possibilità di intervenire in tempo per evitarlo.

Oltretutto La malnata inizia con un evento drammatico ma dai contorni sfumati, è necessario il lungo flashback di Francesca per capire cosa sia realmente successo. Il suo racconto partirà dall’incontro con Maddalena, la ragazzina “malnata” che porta sfortuna a chi la incontra, ma che aiuterà la protagonista a crescere, ad andare oltre i pregiudizi e a liberarsi del giogo materno che la vuole ubbidiente e sottomessa.

I loro giochi con i ragazzi e i piccoli furti si alternano a momenti di preoccupazione per la guerra imminente, finché il loro piccolo mondo viene guastato dalla prepotenza di chi pensa di poter fare il bello e il cattivo tempo senza pagarne le conseguenze.

Ascoltando la loro storia mi si è stretto il cuore per le ingiustizie che Maddalena era costretta a subire ogni giorno, additata come una strega e ignorata dalla madre per via degli eventi funesti accaduti in famiglia. Anche Francesca però non è un’adolescente felice, si sente sola e incompresa, ha bisogno di evadere e grazie a Maddalena vivrà momenti indimenticabili.

Non è stata una lettura facile, ma è proprio questo genere di storia che aiuta a riflettere e a valutare certe situazioni sotto tutti i punti di vista.

Assolutamente consigliato!

Vi aspetto nei commenti!

A presto!